
Domenica 20 settembre
Parco di via Cesati, Saronno
Giornata di festa astensionista
Ore 18.30
UKULELE in concerto
Esibizione live, aperitivo e bibite
Ore 20.30
Cineforum
La strategia della lumaca
ELEZIONI = CIRCO
La società in cui viviamo è il risultato di secoli di governi, ideologie, grandi flussi economici e tanto altro ancora. Soltanto un calibrato e fine lavoro ideologico è riuscito a farci apparire l’attuale sistema sociale non solo come giusto e irrovesciabile, ma addirittura come il solo possibile. La pretesa oggettività della società democratica dei primi anni del nuovo millennio si basa su una rappresentazione della realtà abbozzata e bipartita: a presunti “fatti” oggettivi derivano alcune possibili risposte. Un realismo imposto che sta cancellando ogni forma di alterità e ogni tipo di sfumatura. Se ci consideriamo invasi, che reazione avere? O accoglienza o respingimento. Se ci consideriamo disturbati dalle risate di alcuni giovinastri, senza arte né parte, addirittura alle dieci di sera cosa possiamo scegliere? Votare il candidato sindaco che promette il pugno di ferro o quello che promette di creare uno spazio asettico che puzza di detersivo in cui rinchiudere i suddetti giovinastri. Se il buon padre di famiglia bestemmia tutti i santi per ritrovarsi puntualmente imbottigliato nel traffico, il politico per spuntarla prometterà a seconda della tintura del proprio logo politico o strade più grandi o un moralistico uso della bicicletta. A lamentela del buon cittadino votante corrisponde soluzione del buon politico emergente.
La recente campagna elettorale saronnese ci ha molto divertito: i candidati e i sempre meno cittadini interessati allo squallido gioco delle parti ci sono apparsi come quei lord inglesi avvinazzati che disquisiscono sul colore del cavallo bianco di Napoleone a bordo del Titanic mentre affonda.
Se è ormai dato per acclarato dalla stragrande maggioranza dei viventi che il futuro sarà più grigio dell’attuale già pessimo presente che stiamo vivendo (e ci riferiamo sia alle condizioni economiche, sia a quelle ambientali, sia a quelle sociali) sembriamo tutti terribilmente impegnati a rincorrerci la coda in attesa del prossimo croccantino.
Non abbiamo più tempo da perdere: non vogliamo assistere passivi al trascorrere incolore dei nostri giorni, ne abbiamo abbastanza di tutti i buffoni di corte che ci ammorbano con le loro stronzate più o meno forbite.
Il re è nudo, il capitale vorace, e noi? Prendiamo in mano le nostre vite, prepariamo il grande stravolgimento.
Basta con questo sottaciuto patto sociale che ci lega a un ordine obsoleto, la vita è troppo breve per non camminare sulla testa dei re.